I "Disegni Senza Fine" sono ispirati ai gesti ripetitivi che caratterizzano il desiderio dell'uomo di organizzare gli elementi. Corde, maglie e tessuti sono disegnati, filo per filo e subiscono trasformazioni erosive. Concretamente, propongono un lungo corridoio di carta disegnato a matita che offre due possibili approcci scenografici. Il primo, il dispositivo di presentazione per sospensione, rileva l'aspetto ripetitivo della rete disegnata che si sviluppa verticalmente. Nel secondo modo, la struttura è arrotolata su se stessa, evidenziando la massa tridimensionale. La composizione diventa quindi una colonna cilindrica che presenta un dialogo tra il suo volume e il suo tratto. La parte della superficie velata dall'opacità del supporto, ricorda il labirinto e la sua prospettiva cieca, entrambi simboli del percorso dell'umano.